Allora... parto citando da dati certi su cui avevo scritto anche un articolo sul mio
Blog gli italiani che leggono sono solo il 46% e quelli "forti" (12 libri in un anno, uno al mese-poco comunque) sono solo il 14% dei lettori.
Partendo da questo presupposto in Italia non ci può essere nessun "caso letterario" se non spinto dalle CE come la Troisi.
Detto questo concordo pienamente con Ramona: se un libro non ha successo qua da noi molto difficilmente verrà preso e tradotto. Ogni investimento alla fin fine è un rischio.
Ed Ovviamente anche con Firon: Oramai gli scritti vanno soprattutto su un target medio di stupidità, non di intelligenza, i libri oramai non ti comunicano più così tanto (parlo in generale, ovvio che ci sono eccezioni... e spero molte).
Ritornando alla tua domanda iniziale non è necessario essere scrittori madrelingua inglesi per essere conosciuti a livello mondiale. Ci sono tantissimi classici che vengono tradotti in diverse lingue del mondo, ma considerate anche Heitz, è tedesco ed è un caso letterario abbastanza famoso nel mondo (anche se non mi è piaciuto il fatto che continuasse ad allungare la storia perché vendeva). Un altro autore è Polacco (non mi ricordo l'opera), un autore è russo...
Ce ne sono a ben vederli casi letterari non inglesi. Per me gli inglesi fanno più presa semplicemente per una questione di popolazione: se un successo da noi vende... quanto? 500000 copie? da loro venderà 5000000 di copie, uno zero in più fa la differenza =D