Buonasera, cari lettori! Se vi accingete a leggere questa recensione, allora dimenticate fin da subito l'allegra sontuosità della festa di Bilbo, l'operosa vivacità della Contea e la cordialità tipica di ogni Hobbit che aprono il primo capitolo del grande capolavoro tolkeniano. Oppure rivedete il vostro concetto di "epicità": a volte non sono le grandi gesta a rendere memorabile una storia, bensì i suoi personaggi.
Ed è con questo avviso che vi invito alla lettura de La Compagnia dell'Anellide, la parodia self-made by Luca Tersigni, ispirata al (quasi) omonimo libro.
Mentre spesso ci troviamo dinanzi a libri o film in cui sono le scenette (esilaranti, ma che il più delle volte cadono nel ridicolo o nel "già visto") a farla da padrona, l'autore, pur non disdegnando affatto questo aspetto, predilige i veri protagonisti che muovono la storia: dalle loro disavventure ed equivoci nasce una concatenazione di episodi che, pur totalmente votati al riso e al nonsense, resta fedele all'originale nelle sue linee più generali.
Il tutto ha inizio con un (Don) Brillo non tanto "a posto" a causa delle avventure che lo hanno portato al possesso dell'Unico Anellide. Il piccolo invertebrato (che, se finisse nelle mani del terribile Ser Pent potrebbe permettergli di ingaggiare guerra nella Terra di Un Quarto con un esercito di vermi giganti) viene quindi ceduto a Strobo, il nipote strabico di Brillo. Con la fedele compagnia di Spam, Pipino e il cugino Felice, e l'aiuto di Ganjalf il Verde (erba), il prescelto potrà arrivare sano e salvo al Consiglio di Eltont e da lì cominceranno le avventure della Compagnia per raggiungere il Monte Fumato, nella Terra di Morchior.
Cosa aspettate a seguirli?
[Modificato da Ink Maiden 26/06/2013 21:08]
Scrittori e lettori Fantasy, radunatevi!
